Si lascia il solo ai dolci
Artigli del niente superbo e sovrano,
maestro di ogni accarezza
e possessore della scatola delle virtù.
Ecco, arriva ora armato
Di tende oscure e piagnucolanti,
nudo come il fuoco
che di ghiaccio si nutre!
Un ciuffo di cappelli tuoi
Egli prenderà giocattolo,
e scherzo e canzone
e paura loro -
loro che non sono il solo
nella spiaggia remota -
remota tanto, poi,
non lo è, non lo sarà.
Tra fumi di disastro, prelibati
odori della gioventù,
menzogne cantanti liriche
cammina il solo
mangia una fetta di scogli -
cena povera.
Il cuore già lo finii tutto,
il cuore suo lo finii presto -
oh, colpa di avida mandibola,
oh, miseria di labbra ripugnanti!!!
Si lascia il solo ai dolci
accarezzi del niente
superbo e fatidico e cresciuto
vecchio come manifesto loro -
loro che non sono il solo,
sonnambuli dalla carne tiepida,
disgustosa alla bocca
di chi di cuor proprio si è mai nutrito!!!
Si lascia il solo a sorridere
In questa padella vuota,
si lascia il solo a morire
per fame di cuor proprio,
per fame della morte sua,
per amore di dolci artigli!!!